Il legame con il territorio, l’esperienza e la formazione all’estero, la curiosità di sperimentare accostamenti inediti e la costante ricerca delle tecniche più moderne sono le peculiarità di un giovane chef che da ormai più di 10 anni ha saputo affermarsi con tenacia nel mondo dell’alta ristorazione italiana.
“I fondamenti della mia cucina sono la stagionalità dei prodotti e l’attenta selezione delle materie prime, ecco perché ogni tre mesi il menù de Il Tino cambia radicalmente.
Tengo molto anche al concetto di “fatto in casa” ampiamente presente nel nostro ristorante: pane, pasta fresca, pasticceria, ma anche un piccolo orto di erbe aromatiche, peperoncini ed agrumi che coltiviamo qui davanti alla cucina”.
La cura e la dedizione al cliente sono elementi essenziali del pensiero di Daniele Usai, che coordina con grande attenzione ogni dettaglio di sala e cucina per dare vita ad un’esperienza indimenticabile.
In cucina con lui tre sous chef: Alessandro Turtulici, Gabriele Di Lecce e Claudio Prossomariti.
Classe 1994, Claudio lavora al Tino dal 2012, quando ancora il Ristorante era a Ostia. Ha seguito Chef Lele Usai e il suo ristorante a Fiumicino quando 2 anni fa ha deciso di spostarsi all’interno del Cantiere Navale Nautilus Marina.
Nato nel 1994, Gabriele ha iniziato a lavorare al Tino nel 2010. Dopo vari stage e diverse esperienze in ristoranti stellati e laboratori in Italia e in Francia, nel 2017 è tornato a Fiumicino, al Ristorante Il Tino.
Alessandro è arrivato al Tino a gennaio 2017. Molteplici le esperienze fatte prima di sbarcare a Fiumicino, ha infatti lavorato in ristoranti fine dining della zona, in Italia e a Londra.
Dopo varie esperienze a Tokyo, Hiromi arriva in Italia nel 2003. Dopo vari ristoranti d’autore e stellati italiani si ferma al Tino, dove dal 2016 si occupa della carta dei vini.